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![]() ALLA FINE I PISCHELLI FILO-PALESTINESI L’HANNO AVUTA VINTA – LE UNIVERSITA’ DI BARI, TORINO E PISA FERMANO L’ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON GLI ATENEI ISRAELIANI - GLI STUDENTI, CHE HANNO PRESO D'ASSALTO GLI ATENEI, ESULTANO: "SOLO LA LOTTA PAGA, INTIFADA FINO ALLA VITTORIA" - IL FRONTE PIU' CALDO E' A PADOVA, DOVE L'ATENEO E' BLINDATO. I RAGAZZI SPINGONO GLI AGENTI IN ASSETTO ANTI-SOMMOSSA CHE, DOPO L'EPISODIO DELLE MANGANELLATE DI PISA, HANNO LE MANI LEGATE... Alla fine anche Bari, come Torino e la Normale di Pisa, ferma il bando Maeci, l’accordo ministeriale, oggi in scadenza, per progetti di collaborazione scientifica tra atenei italiani ed israeliani. «Solo la lotta paga, Intifada fino alla vittoria», urlano in un azzardato parallelismo gli studenti al presidio. Uno dei tanti. Perché tutto quello che si è visto a staffetta nelle università italiane per mesi — cortei selvaggi, occupazioni, irruzioni in Senato accademico, contro-lezioni, assemblee — ieri è andato in onda a reti unificate in 25 città, in un’azione prestabilita e concordata dagli studenti per la Palestina riuniti sotto gli stessi simboli: gli striscioni del collettivo comunista Cambiare rotta, le bandiere di Potere al Popolo e dell’Usb che ha proclamato lo sciopero universitario, le bandiere rosse nere bianche e verdi, la kefiah al collo, i fumogeni rossi come la vernice con cui hanno imbrattato giganti fac simile del bando.Episodi «inaccettabili » per la ministra dell’Università Anna Maria Bernini che nei prossimi giorni vedrà il responsabile del Viminale Piantedosi in un confronto allargato ai rettori e agli enti di ricerca. Il fronte più caldo, a dispetto del sole romano, è Padova: l’ateneo blindato, gli studenti che chiedono un incontro alla rettrice Daniela Mapelli, ogni ingresso presidiato dagli agenti in assetto anti-sommossa, i ragazzi che provano una via di accesso, poi una seconda, poi una terza, e quando la polizia gli sbarra la strada ancora una volta, a mani nude cominciano a spingere contro gli scudi. E il copione è sempre lo stesso: quando la spinta diventa pressione, gli agenti rispondono con cariche di alleggerimento, spingono anche loro con gli scudi sulla folla, poi alzano i manganelli […]Così non la pensano gli universitari. E pure al Politecnico di Milano l’assemblea si trasforma in corteo, il rettorato viene occupato per qualche ora. E ancora occupato è quello della Federico II di Napoli. Gli studenti gridano “Palestina libera”, “Non ci arruoliamo”, “Non siamo menti per le vostre guerre”. A Siena riesce l’irruzione al Senato accademico, al Politecnico di Torino, all’Alma Mater di Bologna, a Siena e davanti alla Normale di Pisa i ragazzi si riuniscono in sit-in, sfilano nei corridoi, si spargono in città. Alla Sapienza le biblioteche chiudono: è sciopero.E ora che il bando è scaduto? Alle 17 davanti alla Farnesina, mentre una docente e uno studente salgono nelle stanze del ministero, ricevuti e ascoltati dal segretario generale da cui attendono una risposta nel giro di 24 ore, un giovane comunista prende il microfono: «Il ministro degli Esteri israeliano Katz ha detto a Repubblica che è disposto a incontrare gli studenti. Vergogna! Offende la nostra dignità se pensa che abbiamo voglia di dialogare con un governo genocidario». |
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AVANTI SPEDITI
VERSO LA CADUTA DI KIEV – L'ALLARME DEL CENTRO STUDI AMERICANO "ISW":
LE TRUPPE RUSSE “STANNO ACCELERANDO LE OPERAZIONI OFFENSIVE SU TUTTO IL
FRONTE UCRAINO E MITIGANO L’AUMENTO DELLE PERDITE DI UOMINI E ARMI” -
PER IL SETTIMANALE BRITANNICO "THE ECONOMIST”, MOSCA HA INTENSIFICATO I
RAID SU KHARKIV PERCHÉ VUOLE RENDERLA UNA "ZONA GRIGIA" INABITABILE –
L’AVVERTIMENTO DEL CREMLINO PER L’INVIO DI SOLDATI TEDESCHI IN
LITUANIA: “CREA FOCOLAI DI PERICOLO AL CONFINE RUSSO” – ATTACCO HACKER
UCRAINO A UN DATA CENTER DELL’INDUSTRIA RUSSA |
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Gli Stati Uniti e gli alleati del G7 potrebbero aver bisogno di più di 10mila miliardi di dollari per riarmarsi. E' il calcolo di Bloomberg Economics in base all'analisi di funzionari occidentali che si occupano di sicurezza che affermano che la spesa militare potrebbe dover uguagliare quella dei tempi della Guerra Fredda, pari al 4% del Pil per realizzare i piani dell'alleanza. Una corsa al riarmo che potrebbe innescare una serie di decisioni difficili per i governi occidentali. L'anno scorso, afferma Bloomberg, la spesa per la difesa globale ha raggiunto la cifra record di 2.200 miliardi di dollari. I Paesi dell'Unione Europea, scrive Bloomberg, hanno appena cominciato a considerare cosa richiederà la sicurezza del XXI secolo con una Russia aggressiva che si agita ai loro confini orientali, un Medio Oriente instabile e l'espansione delle forze armate cinesi verso il Pacifico. I leader politici si sono congratulati con se stessi per i progressi compiuti verso gli obiettivi della Nato che prevedono che i membri dell'alleanza destinino il 2% del loro prodotto interno lordo alla difesa. Ma i funzionari che si occupano di sicurezza affermano che potrebbe non bastare COME SI DICE "FINCHE' C'E' GUERRA C'E' SPERANZA |